venerdì 21 giugno 2013

8 passi per ridurre il rischio di cancro



Televisione,  giornali e web  ci presentano  diete  miracolose per la prevenzione del cancro e spesso è difficile orientarci.  Non c’è nulla di miracoloso ,  inostri geni non li possiamo cambiare e non esistono applicativi per il nostro smatphone  che risolvano il problema.   C’ è però   accordo condiviso  tra gli esperti  che un terzo dei carcinomi dell’ adulto sono legati al nostro stile di vita.  L’  AIRC  http://www.aicr.org/  (l’Istituto Americano per la Ricerca sul   Cancro) ha  recentemente  proposto  queste linee guida della prevenzione in otto punti:





1                 essere smoke free significa  ovviamente non  solo  non fumare ma   anche non esporsi al fumo degli altri. Se  siamo stati a contatto con il fumo passivo e i nostri abiti odorano di fumo, vuol dire che  abbiamo sicuramente inalato involontariamente  molto fumo di sigaretta.
2                    attenzione al peso,  l’obesità  non è solo un fattore di rischio  cardiovascolare, ma si associa anche al 14%  dei decessi per cancro. Rientrare in un “intervallo di peso sano” è quindi fondamentale.
3                    l’ attività fisica praticata  ogni giorno con costanza per almeno 30 minuti al dì  riduce il rischio  di cancro dal  30  al 50 %.
4                    controlla l’alimentazione, la dieta  mediterranea è considerata la più salutare:
frutta, verdura, legumi e cereali integrali coprono  i due terzi dell’apporto  calorico, l'altro terzo  con carni magre, pesce e latticini a basso contenuto di grassi.
5                    le bevande alcoliche vanno moderate,   conosciamo il legame stretto tra le neoplasie della bocca, faringe, esofago  e il forte consumo di alcolici. L’associazione  con il fumo, fa poi aumentare in modo esponenziale il rischio.
6                    Controllare  lo stress in modo corretto, non rifugiarsi nel fumo, cibo, alcool o farmaci ma   dedicarsi all’ esercizio fisico, allo  yoga  e alla lettura.
7                    consultare  il medico di fiducia,  che è  in grado in base all’ abitus e alla storia familiare consigliare gli screening più idonei per la prevenzione.  Fare visite periodiche dal dentista con sedute di igiene dentale professionale per la prevenzione dei tumori della bocca
8                    Storia familiare dei tumori è un  questionario  anamnestico  che traccia  la storia delle malattie della nostra famiglia.  Ha un grande valore per la prevenzione perché segnala quali possono essere le neoplasie  a cui siamo più a rischio.   Il governo degli stai uniti  ha messo ha punto  un portale per raccogliere  i dati dei cittadini americani  https://familyhistory.hhs.gov/fhh-web/home.action

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martedì 18 giugno 2013

Cambia il target del welfare dentale Australiano: spostamento di risorse dai disabili all' infanzia

Il governo Australiano  guidato da  Julia Gillard alle prese con la spending review  ha deciso di chiudere il  Commonwealth’s Chronic Disease Dental Scheme,  il sistema sanitario  pubblico che eroga cure dentali ai malati cronici (disabili, sieropositivi) .  L’obiettivo è di risparmiare 1 milairdo di dollari tagliando uno dei fiori all’ occhiello del welfare  Australiano.  Il  CCDDS forniva  4250 $ Australiani  di trattamenti dentali a  circa un  milione di pazienti cronici nell’ arco di due anni.   





  Il  danaro  risparmiato  resterà nel settore dentale e  verrà utilizzato dal   Governo Gillard per potenziare  il sistema sanitario pubblico di prevenzione rivolto all’infanzia.  Titoli da sensazione sui principali media  Australiani in questi giorni,   si  parla  di liste di attesa di   4 anni per poter accedere  a un dentista convenzionato  pubblico da parte di un  paziente disabile.  La fa da padrona anche la carenza cronica di dentisti  soprattutto nelle aree rurali del paese con un   rapporto professionista paziente  di   uno ogni 3500 abitanti.

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giovedì 13 giugno 2013

Alimentazione e salute orale: la prevenzione comincia a tavola intervista al prof. Giorgio Calabrese



Abbiamo posto alcune domande  al  prof. Giorgio Calabrese   Docente di Dietetica e Nutrizione Umana  presso Università del Piemonte Orientale – Alessandria,   Università degli Studi di Messina,  Università degli Studi Torino.  il prof Calabrese  svolge  attività clinica di  Nutrizionista , ma è  anche  ottimo divulgatore  dello Stile  di Vita  Salutare  e mi piace ricodare  che fa parte   del  prestigioso   team medico della Juventus FC.



  Giorgio,  cosa possiamo  fare per mantenere un buon rapporto con il cibo ?

Cominciamo col dire che il senso di fame e di sazietà sono regolati da processi biochimici. Capita spesso di avvertire fame nonostante non si sia digiuni, e questo accade perché sono anche stati emozionali a stimolarla. Gli ormoni prodotti durante le diverse situazioni emotive che viviamo inducono o meno il senso di fame, a seconda di come ci si sente: felici, tristi, nervosi, stressati, ecc. Dal punto di vista psicologico, è grazie alla forza di volontà che riusciamo a controllare la fame compulsiva che porta a consumare alcuni alimenti che nell’immediato “soddisfano” il palato, come i dolci in genere, ma che certamente non aiutano la nostra forma fisica. Per tenere a bada la fame consiglio a tutti di fare almeno 5 pasti ridotti nell’arco della giornata, invece dei consueti 2/3, al fine di mantenere stabile il livello di insulina nell’organismo: questo evita che si scateni quella fame da lupi che ci porta a mangiare qualsiasi cosa ci capiti sotto mano.

2             Libri, giornali  e web ci presentano  diete miracolose, come  orientarci?


Purtroppo la gente vuole dimagrire nell’immediato, questo è il punto! C’è la ricerca della pillola miracolosa che permetta di mangiare quanto si vuole, qualsiasi cosa, e magari allo stesso tempo dimagrire. Dimentichiamo troppo spesso che noi siamo i fautori della dieta mediterranea, l’esaltazione della corretta alimentazione, riconosciuta dalla stragrande maggioranza dei nutrizionisti come la migliore al mondo in fatto di completezza dei nutrienti apportati.
Le diete che puntano ad un dimagrimento eccessivo e rapido comportano uno scombussolamento del metabolismo. Il processo legato alla produzione dell’insulina va in tilt, e non appena si ricomincia a mangiare un po’ di più, magari pasta o pane, il pancreas riprende a produrre insulina in abbondanza, il
senso di fame via via cresce e non si riesce più a limitarsi. Proprio con questo meccanismo si riprendono i chili persi con interessi da usuraio: persi 20 se ne riacquistano 30.


3             Quali alimenti sono più dannosi per la salute della nostra bocca?

I cibi che comportano i maggiori effetti negativi sono quelli ricchi di grassi: tali grassi, infatti, vengono in parte già assorbiti dai vasi della mucosa orale, e contribuiscono ad acidificare eccessivamente la bocca. Gli enzimi amilolitici, implicati nel processo di scissione degli amidi cotti, patiscono per questa eccessiva acidità ed hanno difficoltà ad aggredire gli zuccheri, i quali rimanendo per un tempo maggiore nella bocca determinano la proliferazione dello Streptococco mutans, l’agente responsabile della carie.


4      Sono un dentista,  quali raccomandazioni  posso dare ai  pazienti in tema di alimentazione?

Innanzitutto devono dire ai pazienti che si mangia con eccessiva fretta e si ingoia il cibo quasi senza più masticarlo, per via dei tempi sempre più ridotti che abbiamo a disposizione: bisogna, quindi, consigliare di masticare più a lungo i cibi, altrimenti complichiamo la fase digestiva. Inoltre, è opportuno ricordare sempre di adottare un’alimentazione il più possibile varia, attingendo alla vasta offerta di prodotti che la nostra dieta mediterranea ci mette a disposizione. Solo una nutrizione diversificata consente di mantenere quel giusto ph all’interno della bocca che preserva dentina e papille gustative.
Ribadire poi che bisogna fare almeno 5 pasti al giorno, più ridotti rispetto ai 2/3 che solitamente facciamo, senza mai trascurare l’igiene orale, lavando i denti ogni qualvolta si consuma del cibo per evitare l’accumulo di placca.

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