domenica 8 settembre 2013

Sbiancamento dentale: evita il fai da te!

Lo sbiancamento dentale è quella procedura in grado di riportare il colore dei propri denti a quello originario. 

Nicotina, teina, farmaci, alimenti sono i  principali  responsabili  della discromia (l’alterazione del colore dei denti naturali) dentale, facendo perdere al sorriso colore e brillantezza di un tempo.
Per questo i trattamenti sbiancanti sono sempre più richiesti. Trattamenti che per avere effetto e non creare problemi a denti e gengive devono essere prescritti dal dentista.

Lo sbiancamento  è un atto medico e come tale è indispensabile una valutazione preliminare  sulla natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento sbiancante e della propria situazione clinica. Molti  sono i difetti di colore dei denti naturali   risolvibili  con lo sbiancamento.  Altre  forme di  discromie dentali dovute a difetti strutturali dello smalto dentale conseguenti a prolungata assunzione di farmaci in età infantile, a traumi dentali possono essere risolti  con altri tipi di cura (otturazioni estetiche, faccette o corone in porcellana integrale).


Prima del trattamento occorre accertarsi che non esistano carie aperte o altre patologie del dente che vanno curate. Occorre poi valutare lo stato di salute delle gengive, la presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento sbiancante.  Dopo  lo sbiancamento  è talvolta necessario rinnovare eventuali otturazioni estetiche sugli elementi dentali anteriori per avere un migliore risultato estetico.
I prodotti per lo sbiancamento dentale professionale sono a base di perossido di idrogeno ad elevata concentrazione e non hanno alcuna azione diretta sulla componente minerale dello smalto dentale: il loro meccanismo d’azione è legato alla modifica del legame chimico presente nelle sostanze che sono responsabili della discromia del dente. L’azione del perossido ad alta concentrazione modifica riorientando la riflessione della luce da parte dello smalto dentale.  Questo effetto è comunque temporaneo e, pertanto, il trattamento sbiancante va ripetuto con regolarità in media ogni 18-24 mesi.
Gli sbiancamenti per automedicazione venduti in farmacia o dalla grande distribuzione non sono in grado di ottenere effetti comparabili a quelli per uso professionale nè in termini di risultato nè di durata.  L’autosomministrazione dell’ agente chimico senza una valutazione medica preliminare può causare danni  alla salute. Assolutamente  da evitare i prodotti acquistabili sul web  prevalentemente su siti americani, in quanto contengono percentuali di perossido di idrogeno di molto superiori a quelle consentite dalla legislazione europea. Utilizzandoli si rischia lesioni permanenti alle proprie gengive.
Non è possibile effettuare il trattamento sbiancanti a:
- Pazienti con una igiene orale trascurata.

- Pazienti con gengive infiammate o con gravi problemi parodontali.
- Pazienti con elementi dentali fratturati o con otturazioni compromesse.
- Donne in stato di gravidanza.
- Pazienti sottoposti a particolari terapie farmacologiche.
- Bambini.

Per approfondire l'argomento e tenerti aggiornato sulla salute della tua bocca consulta il sito
dell' Associazione Nazionale Dentisti Italiani ANDI


twitter@daviscussotto




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