Lo sbiancamento dentale è quella procedura in grado di riportare
il colore dei propri denti a quello originario.
Nicotina, teina, farmaci, alimenti sono i principali
responsabili della discromia
(l’alterazione del colore dei denti naturali) dentale, facendo perdere al
sorriso colore e brillantezza di un tempo.
Per questo i trattamenti sbiancanti sono sempre più richiesti. Trattamenti che
per avere effetto e non creare problemi a denti e gengive devono essere
prescritti dal dentista.
Lo sbiancamento è un atto medico e come tale è indispensabile
una valutazione preliminare sulla natura
del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento sbiancante e
della propria situazione clinica. Molti
sono i difetti di colore dei denti naturali risolvibili
con lo sbiancamento. Altre forme di
discromie dentali dovute a difetti strutturali dello smalto dentale
conseguenti a prolungata assunzione di farmaci in età infantile, a traumi
dentali possono essere risolti con altri
tipi di cura (otturazioni estetiche, faccette o corone in porcellana integrale).
Prima del trattamento occorre accertarsi che non esistano carie
aperte o altre patologie del dente che vanno curate. Occorre poi valutare lo
stato di salute delle gengive, la presenza di tartaro richiede una seduta di
igiene orale prima del trattamento sbiancante.
Dopo lo sbiancamento è talvolta necessario rinnovare eventuali
otturazioni estetiche sugli elementi dentali anteriori per avere un migliore
risultato estetico.
I prodotti per lo
sbiancamento dentale professionale sono a base di perossido di idrogeno ad
elevata concentrazione e non hanno alcuna azione diretta sulla componente
minerale dello smalto dentale: il loro meccanismo d’azione è legato alla
modifica del legame chimico presente nelle sostanze che sono responsabili della
discromia del dente. L’azione del perossido ad alta concentrazione modifica
riorientando la riflessione della luce da parte dello smalto dentale. Questo effetto è comunque temporaneo e,
pertanto, il trattamento sbiancante va ripetuto con regolarità in media ogni
18-24 mesi.
Gli sbiancamenti
per automedicazione venduti in farmacia o dalla grande distribuzione non sono
in grado di ottenere effetti comparabili a quelli per uso professionale nè in
termini di risultato nè di durata. L’autosomministrazione
dell’ agente chimico senza una valutazione medica preliminare può causare
danni alla salute. Assolutamente da evitare i prodotti acquistabili sul web prevalentemente su siti americani, in quanto
contengono percentuali di perossido di idrogeno di molto superiori a quelle
consentite dalla legislazione europea. Utilizzandoli si rischia lesioni
permanenti alle proprie gengive.
Non è possibile
effettuare il trattamento sbiancanti a:
- Pazienti con
una igiene orale trascurata.
- Pazienti con gengive infiammate o con gravi problemi parodontali.
- Pazienti con elementi dentali fratturati o con otturazioni compromesse.
- Donne in stato di gravidanza.
- Pazienti sottoposti a particolari terapie farmacologiche.
- Bambini.
Per approfondire l'argomento e tenerti aggiornato sulla salute della tua bocca consulta il sito
dell' Associazione Nazionale Dentisti Italiani ANDI
Nessun commento:
Posta un commento